Il 21 aprile seminario sull’alpinismo a Terracina. Con il C.A.I. e i rocciatori alla scoperta delle montagne del territorio.
“L’inglese che salì la collina e scese da una montagna” è una deliziosa commedia del 1995 interpretata da un giovane Hugh Grant e narra degli sforzi compiuti dagli abitanti di un paesino gallese per vedere riconosciuto lo status di montagna alla loro collina. Per raggiungere l’agognata quota, addirittura trasportarono tonnellate di terra in cima al rilievo per aumentarne l’altitudine. A Terracina, invece, queste imprese non sono necessarie perché la straordinaria varietà dei paesaggi naturali che rendono così ricco il patrimonio ambientale della città rappresenta un vanto del quale andare fieri senza dover ricorrere ad artifici. Terracina spesso viene sbrigativamente associata esclusivamente al solleone estivo da godere in spiaggia. In realtà, in questo piccolo Eden che il Signore ha voluto donarci, c’è tutto: mare, pianura, collina, città, archeologia, cultura e…montagna! Già, perché Monte Leano, ad esempio, ha tutte le carte (geografiche) in regola per essere definito montagna, superando di 76 metri il limite “di genere” fissato a 600. La nostra montagna, facente parte della catena appenninica degli Ausoni, sorveglia l’ingresso nord della città, accogliendo i visitatori che da Roma seguono la Regina Viarum e approdano a Terracina. Lo sguardo della Madonnina posta in cima si posa sulla città e su quei rocciatori e arrampicatori che, mentre vanno a renderle omaggio, scalano i costoni di Leano, una specie di palestra a cielo aperto per chi ama la montagna e vuole imparare ad accarezzarla a mani nude. Di questa e di altre straordinarie forme di amore verso la montagna terracinese si parlerà in un seminario intitolato “Terracina, tra blu e grigio”, in programma sabato 21 aprile alle ore 18 nella Sala Giunta di Piazza Municipio. Sotto l’egida prestigiosa del C.A.I. e con il patrocinio della Città di Terracina, gli arrampicatori Bruno Vitale, Bruno Moretti, Claudio Bellatreccia, Marco Dal Tio, Dario La Rocca e Marco Zitti, coordinati da Giuseppe Pandozzi, racconteranno l’affascinante storia dell’alpinismo terracinese, una passione irrefrenabile che sa coniugarsi, come forse pochissime altre realtà italiane, con il mare che bagna la città e con la grande storia che da queste parti è di casa da millenni. Dopotutto, non è un caso che da Monte Leano si ammira il Mediterraneo e se ne respirano i profumi.
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